Bologna, domenica 22 dicembre 2024 – Il numero uno del mondo Henrik von Eckermann ha recentemente annunciato l’intenzione di dare al suo formidabile King Edward un periodo di allontanamento dall’attività agonistica rinunciando a impegnarlo nella restante parte della stagione indoor, finale della Coppa del Mondo compresa (da loro vinta nel 2023 e 2024).
La decisione nasce dal susseguirsi di tre episodi allarmanti – sportivamente parlando, ovviamente… – e tra l’altro identici nella loro dinamica, eventi che hanno dato al campione svedese la sensazione che il suo cavallo abbia effettivamente bisogno di un periodo di ‘stacco’ dalle competizioni, soprattutto quelle al chiuso in cui gli spazi necessariamente più ridotti rispetto a quelli dei grandi campi ostacoli all’aperto mettono un po’ più di pressione fisica oltre che mentale sui protagonisti in gara.
I tre episodi si sono verificati nel Gran Premio di Coppa del Mondo a La Coruna l’8 dicembre, nella finale della Top 10 Rolex /Ijrc a Ginevra il 13 dicembre e ancora a Ginevra nel Gran Premio Rolex il 15 dicembre. Situazione praticamente identica nei barrage (seconda manche nella Top 10) delle tre gare: curva stretta e veloce venendo da destra, scarto del cavallo a sinistra. Circostanze in cui normalmente King Edward avrebbe risposto con quel suo tipico scatto ‘metallico’ che tanti successi ha garantito a lui e al suo cavaliere… al di là del fatto che vederlo scartare o fermarsi è cosa decisamente inusuale.
A Ginevra al termine della seconda manche della Top 10 al microfono di Alban Poudret in campo, e sotto l’occhio della telecamera che rimandava immagini e parole in diretta sulla Rts elvetica oltre che sul gigantesco schermo a bordo arena, Henrik von Eckermann era apparso decisamente preoccupato, allarmato e molto poco voglioso di parlare e analizzare la situazione… Senza tra l’altro poter immaginare quello che sarebbe accaduto nel GP Rolex di due giorni più tardi: cosa che lo avrebbe infine determinato a prendere la decisione di fermare il suo compagno.
E’ ben vero che tutto ciò è accaduto in barrage o seconda manche: ciò vuol dire che King Edward in tutte e tre le occasioni ha saltato molto bene il percorso base di ciascuna delle tre importantissime gare, percorsi difficili, tecnicamente e fisicamente molto impegnativi. Quindi il problema è nato quando le sollecitazioni sono state più ‘forti’ e la richiesta di von Eckermann nei confronti del suo cavallo più pressante.
Ma è solo un problema tecnico o di gestione e preparazione? King Edward ha 14 anni, nel 2025 saranno 15 e la sua carriera fino a oggi è stata molto intensa in termini sia di qualità sia di quantità: un certo calo nel livello delle prestazioni sarebbe da considerarsi non solo naturale ma anche fisiologicamente inevitabile. Henrik von Eckermann questo lo sa molto bene, ovviamente, ma rimane il fatto che non è facile accettare l’idea che il cavallo della vita, quello con il quale si sono raggiunte le massime vette dello sport mondiale condividendo con lui emozioni e gioie, possa essere ormai al tramonto della sua carriera sportiva …
Può darsi che alla luce di tutto ciò una gestione meno intensa della vita agonistica di King Edward possa comunque preservarne le energie fisiche e mentali ancora per una o due stagioni: come accade a qualsiasi livello con qualsiasi cavallo… Il punto è che King Edward non è… qualsiasi cavallo, no: lui è un campione formidabile che ha segnato un’epoca, che ha dato al suo cavaliere e alla nazione del suo cavaliere – la Svezia – una serie di veri e propri trionfi indimenticabili, risultati che segnano e continueranno a segnare la storia dello sport.
Henrik von Eckermann è stato fortunato e bravo nel montare un cavallo come King Edward, e dal canto suo King Edward ha trovato in Henrik von Eckermann il miglior cavaliere possibile. Alla fin fine il privilegio è stato anche nostro, di noi tutti spettatori e addetti ai lavori: quello di poter ammirare in campo ostacoli un fenomeno di tale portata. Semplicemente indimenticabile.